Edizioni Hypnos è una delle tante piccole case editrici altamente specializzate che, in un mercato editoriale mainstream poco vivace come quello italiano, cercano di soddisfare quei lettori ingiustamente trascurati.
Nonostante un cambio di tendenza sia già in corso, come testimoniano le tante riedizioni dedicate a H.P. Lovecraft uscite dal 2014 a oggi (su Players vi raccontai della raccolta Il dominatore delle tenebre, edita da Feltrinelli nella collana Universale Economica) o la traduzione in italiano della Trilogia dell’Area X di Jeff VanderMeer (edita per i tipi di Einaudi), queste realtà minori continuano non solo a offrire un lavoro di analisi e ritraduzione approfondito, ma spesso si concentrano sulla ricerca e proposizione di talenti emergenti e autori che altrimenti resterebbero fuori dal nostro paese.
È questo l’intento che, suppongo, abbia spinto Edizioni Hypnos ad ampliare la sua offerta con la collana Visioni. Dall’ottobre 2016, questa linea editoriale si concentra nel riproporre in traduzione e in formato economico (poco meno di 9 € per le edizioni cartacee e 3 € per gli ebook) i più interessanti racconti new weird degli ultimi anni.
La ballata di Black Tom, racconto lungo che scelto come quinto volume della collana, è stato l’ultimo racconto scritto da Victor LaValle e pubblicato da Tor.com Publishing nel febbraio 2016. Per quanto possa essere sconosciuto per il pubblico italiano, LaValle è in realtà un autore di discreto successo nel panorama della letteratura di genere statunitense. Ne La ballata di Black Tom la vicenda de L’orrore a Red Hook, che H.P. Lovecraft considerava uno dei suoi racconti meno riusciti, è arricchita da un nuovo personaggio, Black Tom, e dai personaggi che lo circondano.
A questi si collega il tentativo di delineare la vita degli abitanti del principale quartiere immigrato di New York, con particolare attenzione verso la questione razziale: questo è il principale merito di Victor LaValle, il combinare una visione piuttosto classica dei racconti fantastici e orrorifici con tematiche razziali, andando ad arricchire uno degli aspetti più critici della bibliografia lovecraftiana.
L’esito di quest’operazione è un racconto lungo che, pur senza stravolgere l’originale, guadagna forma e dignità propria. Anzi, da questo punto di vista, auspico che altri romanzi dell’autore siano tradotti per capire in che modo sia stato trattato il tema razzista nella poetica lovecraftiana. Intanto, La ballata di Black Tom resta un testo che saprà catturare l’attenzione del lettore appassionato e del neofita. Il tocco di classe: il cameo di un certo scrittore in procinto di abbandonare New York, indovinate di chi si tratta.
La ballata di Black Tom
di Victor LaValle
Hypnos Edizioni, collana Visioni
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